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Yezidi: un genocidio da non dimenticare

Famiglie Yezide in fuga - Genocidio Yezidi 2014

Yezidi: un genocidio da non dimenticare

 

Nelle prime ore del 03 Agosto del 2014, il gruppo armato dell’ISIS -Stato Islamico- fece letteralmente terra bruciata nei confronti degli yezidi, una minoranza religiosa di etnia kurda, nella città di SinjarŞingal, un piccolo centro dell’Iraq nord-occidentale, al confine con la Siria.

In quel genocidio “furono uccise almeno 3.100 persone, per lo più uomini in età da combattimento. Altre 6.800, in larga maggioranza donne e bambini, furono rapite e trasferite in Siria per essere obbligate a combattere, ridotte in schiavitù sessuale, date in premio a qualche comandante, vendute e comprate e tenute in ostaggio a scopo di riscatto”. Scrive Riccardo Noury Portavoce di Amnesty International Italia.

La giornalista italiana Sara Lucaroni costruisce la cronologia:

3 Agosto 2014
All’alba, l’attacco a tenaglia
Nelle prime ore del 3 Agosto 2014, con un attacco a tenaglia da sud della città di Sinjar, dalla Siria e da est – dove a fine Giugno erano state occupate Mosul e la Piana di Ninive e proclamata la nascita del cosiddetto Stato islamico – gli uomini di al Baghdadi assaltano i villaggi intorno alla montagna di Sinjar. Per giorni avvengono esecuzioni di massa, rastrellamenti, torture.

6 Agosto 2014
I massacri, l’occupazione
Il 6 Agosto a Koço, villaggio simbolo del genocidio yazida, vengono uccise in un solo giorno 600 persone. In tutta l’area si muovono 450.000 civili in fuga. Sono yezidi, cristiani, turcomanni, shabak, kakai, in parte diretti verso il Kurdistan, in parte verso la montagna del Sinjar. Qui gli yezidi rimangono bloccati senza cibo e acqua per settimane.

Inverno 2014
La controffensiva
Inverno 2014: molti yezidi imbracciano le armi. Una guerra di resistenza combattuta sulle alture e sostenuta dalla Coalizione Internazionale. Molti templi vengono distrutti, le case vengono occupate e minate. Muoiono centinaia di bambini rimasti sulla montagna, per il freddo e gli stenti. Un villaggio alla volta, ISIS arretra.

16 Novembre 2015
Inizia la liberazione
Il 16 Novembre 2015 i curdi liberano Sinjar: 70 gli obiettivi bombardati dalla Coalizione. La città e i villaggi sono rasi al suolo.

 

Oggi ricorre il sesto anniversario dell’inizio del genocidio degli yezidi e ancora non si conosce il destino di circa 3.000 persone scomparse e di cui si è persa ogni traccia, la maggior parte donne e bambini.

Yezidi in Kurdistan: quale futuro?
Treccani Marzo 2017